I lavori del mese in Apiario

MESE DI SETTEMBRE /OTTOBRE

Già dai primi di settembre ci è chiaro che stiamo lasciando l’estate alle spalle, probabilmente avremo ancora molti giorni miti con ritorni di caldo che ci fanno sospirare pensando alle amate vacanze, oramai un ricordo riassorbito dalla quotidianità.

I prati ed il sottobosco rifioriscono almeno in parte beneficiando del fresco e della rugiada che porta con se l’escursione termica notturna.

Assistiamo sempre più a lunghi periodi senza piogge, almeno quelle tenui e continuative che danno modo alla terra di assorbire acqua al bisogno per poi far ripartire bene la flora apistica.

Da apicoltori è buona cosa che iniziamo a considerare se la scelta dell’ubicazione dell’apiario sia favorevole , soleggiata e al riparo dai venti forti, altrimenti per ora possiamo ancora porvi rimedio traslocando altrove, più avanti sarà via via più difficoltoso.

Si raccomanda , nel trasporto delle api , di assicurare sempre molto bene il carico, viaggiare nelle ore fresche e possibilmente evitare strade trafficate e centri abitati. E’ buona precauzione tenere una maschera a portata qualora si avvistassero api in movimento attorno al carico, segno che qualcosa si è aperto , cosa a qui porre rimedio per l’incolumità delle api, pena lo spopolamento del arnia in questione , anche per la sicurezza di chi transita.

Anche l’apiario , oltre al soleggiamento, andrà tenuto in ordine falciando l’erba , fornendo acqua se nei dintorni non è disponibile, esponendo il cartello con il codice aziendale e non da ultimo , curando i rapporti con il proprietario del fondo , se non è vostro, e con il vicinato.

Cerchiamo sempre di proteggere le arnie, in modo particolare se di polistirolo, con pesi e coperture, da venti forti e fenomeni temporaleschi purtroppo sempre più frequenti ed intensi.

Prendiamoci un po di tempo, ora che le giornate miti ce lo consentono, di osservare il volo delle api per il piacere di farlo e anche per notare eventuale importazione di polline, intensità di volo delle bottinatrici ed eventuali anomalie come assenza di api su un predellino o strani assembramenti di api combattive, segno di possibili saccheggi in atto.

Le dispense è bene siano piene, facendo però un distinguo tra miele vario ed edera, essenza che è a fine fioritura , a volte molto generosa , ma con il difetto di cristallizzare a breve una volta stoccata nelle celle, cosa che ne rende impossibile l’utilizzo nei periodi freddi magari con poca umidità.

Risultato , possiamo sentire pesanti le arnie pur essendo in grave pericolo di morte per fame qualora dovessero dipendere da tale scorta.

E’ buona prassi aiutare ai primi di settembre con una nutrizione piuttosto liquida e ad ottobre con una più densa, a seconda delle esigenze di scorte , in modo che già a novembre siamo tranquilli su questo aspetto.

E’ tardi oramai per sostituire regine inoperose, quindi qualora ce ne accorgessimo possiamo optare per una riunione di famiglie, previo controllo dello stato di salute interno.

E’ bene, qualora insorgano sospetti, testare l’infestazione di varroa in qualche arnia campione, col metodo dello zucchero a velo ad esempio, sebbene non siano tanto affidabili, rendono l’idea se eventuali re infestazione abbiano riportato alto il numero di varroe anzitempo.

Ottobre scorre più o meno tranquillo, nulla di fondamentale vi accade, se non sporadici controlli di buon stato del apiario, delle scorte e magari torniamo a riallacciare i rapporti associativi che abbiamo trascurato nei mesi caldi e operosi.

Approfondimento del mese

dai primi di settembre la deposizione è più che mai importante sia per qualità che per quantità. Sappiamo che i mesi invernali più rigidi sono gestiti da un’unica generazione di api, dette appunto invernali.

Ecco, tutto inizia qui con la generazione di api che avrà il compito di allevare e nutrire nel miglior modo possibile le future nasciture consorelle che affronteranno un lungo periodo di vita in un momento di basse temperature e scarsa disponibilità di cibo all’esterno.

Ora comprendiamo perché una adeguata importazione di polline e nettare a partire dai primi di settembre sia importante per l’invernamento.