I lavori del mese in Apiario

MESE DI NOVEMBRE

Racconta una storiella di un fattore che , avendo necessità di aiuto in azienda , si reca in paese alla ricerca di un apprendista.

Ne incontra uno di aspetto accettabile e gli chiede cosa sappia fare, il giovane risponde che sa dormire in una notte tempestosa.

Il fattore , contrariato, lo liquida in fretta pensando che non ha proprio bisogno di un fannullone.

Alla fine della ricerca però resta senza candidati per un motivo o l’altro e suo malgrado è costretto a ritornare dal giovane iniziale.

Inizia l’apprendistato in fattoria e una sera il fattore viene svegliato da una bufera in arrivo.

Tra l’ululare del vento prova a svegliare il giovane che se ne dorme beatamente, Senza riuscirvi, arrabbiato, inizia il giro delle stalle pronto al disastro che troverà…

Con sua sorpresa capisce cosa intendesse dire il giovane, porte e finestre ben serrate , animali al sicuro, fieno legato, insomma il giovane se ne dormiva beato perché aveva ben lavorato previdentemente prima.

Ecco questo è forse l’esempio più calzante per l’apicoltura a novembre, alcune cose si possono fare ma il grosso deve esser già stato fatto a tempo debito, così potremo dormire serenamente.

Non ci sono più fonti di approvvigionamento esterne quindi dobbiamo assicurarci che le api abbiano scorte sufficienti per i mesi a venire cioè almeno qualche bel telaio colmo di miele ai lati del nido.

Novembre è anche, nella media degli ultimi anni, il mese più freddo e questo ci dà la preziosa possibilità di avere assenza di covata nel nido, con tutti gli acari esposti possiamo colpirne il maggior numero con adeguato trattamento sanitario. Raccomando di usare prodotti registrati espressamente per tale uso in quanto hanno passato con successo molti test per essere giudicati idonei.

Un cassetto diagnostico ben pulito e unto con olio potrà aiutarci nella valutazione delle infestazioni presenti. Questo dato unito alla condivisione in associazione di aiuterà a capire se le arnie possano essere sufficientemente pulite ed il trattamento sia andato a buon fine.

E’ necessario che i melari non ci siano e le api siano strette sui favi presidiati.

La osservazione del volo nelle ore calde ci indicherà inoltre lo stato di attività e salute della famiglia.

Se troviamo le casse leggere e le temperature scendono parecchio possiamo tentare di nutrire con candito ponendolo sopra il copri favo ma ricordo che tale valutazione andava fatta quando le api erano in grado di stoccare sciroppo liquido nei favi.

Durante le visite esterne possiamo imbatterci in pacifici coinquilini che approfittano di un po di calore. In natura non c’è animale buono o cattivo, penso vadano ammirati e rispettati.

Per il resto possiamo iniziare a gestire il magazzino e riparare le rotture, con un occhio di riguardo per il laboratorio.

Approfondimento del mese

il miele è una sostanza zuccherina fortemente igroscopica , sapendo questo si rende necessario invasettarlo nel minor tempo possibile e se volete conservarlo nei maturatori valutate bene il tenore di umidità presente nei locali di stoccaggio.

Se non ben asciutti cederanno umidità andando verso la soglia di possibile fermentazione del prodotto, cosa sgradita oltre che sanzionabile. Quindi facciamo attenzione a locali e maturatori!