I lavori del mese in Apiario

MESE DI DICEMBRE

Panettoni, addobbi, maratone in centro commerciale a caccia del regalo, questo normalmente va per la maggiore nel periodo. Ecco, verrebbe da stupirsi pensando all’apicoltore che, estraneo a turbine commerciale, si mette di santa pazienza ad aggiustare arnie, pulirle, raddrizzare gli escludi regina, scrostare melari e nutritori e così via. Non preoccupiamoci però perché poi a primavera, alle fiere, anche noi ci rimettiamo al passo da bravi occidentali.

I mesi freddi sono dediti alle riparazioni del attrezzatura, alla ricerca di nuovi apiari, visto che se sono ben esposti ora lo saranno anche nelle altre stagioni, a censire il materiale e programmare gli acquisti e sopratutto a leggere buone pubblicazioni e alla vita associativa.

Le visite in apiario si limitano ad osservazioni esterne, si può picchiettare sul fianco della cassa e ascoltare il brusio delle api che, se in buona salute tenderà ad apparire e smorzarsi rapidamente, mentre se debilitate, sarà lungo e sommesso. In entrambi i casi attenderemo occasioni di bel tempo e temperature miti per verificarne il contenuto.

Il cassetto diagnostico ci rivela lo stato e la posizione del glomere, lo stato delle scorte e anche se la deposizione è ripresa

Ricordiamo sempre che a prescindere dalla temperatura esterna, quando questa dovesse salire oltre i 10/12 gradi, le api usciranno per voli di purificazione e per approvvigionarsi di acqua, elemento indispensabile tutto l’anno.

Qualora abbondanti nevicate benedissero le nostre quote , ricordiamo di liberare i frontalini di ingresso delle arnie per consentirne il via vai, non abbiamo nulla da temere dal freddo , il glomere si difende benissimo, tuttavia se non potessero uscire sarebbe loro impossibile scaricare gli intestini e questo sarebbe un problema.

Il manto bianco funge anche da foglio indicatore dove poter leggere la disposizione e quantità di deiezioni relative alle famiglie e trarne delle considerazioni.

Se il clima dovesse essere caldo da far riprendere la deposizione srà bene vegliare sulle scorte visto che il periodo non prevede fioriture capaci di importazioni significative

Approfondimento del mese

in condizione di scarsa o assente covata è possibile, qualora le temperature consentano visite interne, verificare ancora una volta la salute dei favi, sposteremo in periferia quelli anneriti, in genere con più di 3 anni, e metteremo a disposizione della futura deposizione quelli recenti.

Se periste covata, valutarne lo stato e se opportuno asportarla.

Nel caso sia sparsa e rada serve aprire alcune celle per valutarne lo stato.

Qualora sul fondo della cella avessimo sostanza molle occorre allarmarsi!

Se prelevata con uno stecchino dovesse filare siamo probabilmente in presenza di una patologia pericolosa a virale che necessita l’immediata distruzione della cassa api comprese e la denuncia presso il veterinario di competenza, pena la propagazione all apiario e la perdita totale visto che non esistono rimedi a riguardo.

In genere è comunque bene asportare la covate se sparpagliata e abbandonata